Siamo a Cuba, luogo magico dove l’atmosfera è intrisa di musica e voci della natura e della gente vivace. Sulle guagas (i nostri autobus), lungo il Malecòn, sulle spiagge, nella centralissima Calle 23, nella gelateria “Coppelia” e nelle hall degli hotel più belli, radio e registratori a tutto volume, scandiscono le ore del giorno e della notte.
Le canzoni “indimenticabili”, che raccontano le bellezze della vita, fanno da colonna sonora ad ogni attimo della giornata…nelle strade affollate, nelle case e magari anche nell’intimità di un incontro fra innamorati.
E’ una vera e propria mania, un’inclinazione spontanea a vivere la musica, più che ad ascoltarla, cantarla, ballarla. Del resto è naturale, se pensiamo a quell’esplosiva miscela di culture che hanno costruito il modo di essere dei popoli latini…!!!
LA STORIA DELLA MUSICA E DELLA DANZA
E’ alquanto difficile riuscire a dare una cronologia alle origini e alla evoluzione della musica e dei balli caraibici in quanto musica e ballo comunicando lo stato d’animo dei popoli, hanno avuto a volte rapidi, a volte lenti cambiamenti ma non sempre documentabili…
…Cuba occupa un posto di prim’ordine nella storia della musica e del folklore sudamericano. Quest’Isola è da decenni un grande centro generatore di ritmi di tendenza, infatti per la sua posizione geografica si è trovata ad essere punto d’incontro di diverse culture, etnie e tradizioni.
Prima della fine del XV secolo la popolazione cubana era scarsa a causa delle passate epidemie, e Cuba non era un paese interessante in quanto dalle sue terre non si estraevano metalli preziosi che erano il richiamo per i colonizzatori. Quando si scoprì che la vera ricchezza di quest’Isola magica era il suo clima tropicale, si diffusero le piantagioni di canna da zucchero: con esse si ebbe il boom demografico, perché l’insufficienza della forza lavoro fece ricorrere gli Spagnoli all’importazione di schiavi negri.
Fu proprio questo mix di razze e culture che diede, e continua a dar vita, alla musica cubana: un inno alla vita, al sole e alla sensualità di questo popolo vivace.
A Cuba si fondono in un cocktail perfetto gli elementi apportati dalle popolazioni che l’hanno abitata… dai ritmi e dagli strumenti percussivi di ascendenza africana, alle affascinanti e appassionate melodie europee, in particolar modo spagnole.
Tra il XVIII ei il XIX sec. arrivò a Cuba la borghesia statunitense ed europea che nei casinò e nelle sale da ballo ballava la DANZA e la CONTRADANZA. Da questi locali era però escluso il popolo cubano che per beffeggiare il modo rigido di ballare del ceto borghese, creò il danzon.
Da qui iniziò l’evoluzione del modo di ballare e della musica caratterizzati, nel danzonete, da una maggiore morbidezza e velocità musicale.
Il 1886 è un anno che passerà alla storia di Cuba per l’abolizione della schiavitù.
Nacque il Mambo che, come dice Oscar Hijuelos “…è nato dalla voglia degli schiavi di scatenarsi nel vero senso della parola: una volta liberi dalle catene, inventarono il più frenetico dei balli dopo anni di costrizioni durante i quali dovettero ripiegare su danze statiche quali rumba e merengue…”.
Con l’abolizione della schiavitù centinaia di migliaia di schiavi si trasferirono dalle campagne verso le città e si ammassarono in baraccopoli chiamate “barrios”. In questi quartieri poveri dell’Avana si diffuse la Rumba che, oltre ad essere un ballo virile e sensuale, è anche una provocazione canora e gestuale, durante la quale chi inizia a cantare richiama l’attenzione dei presenti che rispondono ballando, accompagnandosi con strumenti a percussione improvvisati quali cucchiai, zappe, casse di legno ecc.
Per diverso tempo i movimenti dei cavalieri furono considerati pericolosi e quelli della donna troppo volgari. Per questo motivo la rumba rimase confinata nelle estreme periferie urbane e fra la povera gente.
Le antiche abitudini delle popolazioni cubane erano strettamente legate alla sfera religiosa poiché nascevano dalle azioni dei lavori quotidiani, e la stessa quotidianità portava all’adorazione degli Dei, Santeria, dove nella rumba incontriamo qualche espressione.
Rimaniamo nello stesso periodo storico, ma per un attimo spostiamoci in un’altra meravigliosa isola dei Caraibi: Puerto Rico o come la chiamavano gli indigeni, “isla de Borinquen”. Una delle danze più conosciute, composta verso la fine del XIX secolo, era la “Borinqueña”, che diventerà in seguito l’inno nazionale di Puerto Rico.
I ritmi più caratteristici del folklore portoricano sono però senza dubbio la Bomba, un’espressione musicale di radice africana assimilabile alla Rumba cubana, in particolare alla Columbia, e la plena, le cui origini vanno ricercate soprattutto nella zona sud dell’isla de l’encanto.
Sempre in questo periodo (inizi 1900), tornando immaginariamente nella Isola Grande (Cuba), nasce un nuovo ritmo, il Cha Cha Cha. Questa nuova sonorità conquisterà in pochissimo tempo le orchestre di tutto il mondo dando vita ad un nuovo ballo che spopolerà fino ai giorni nostri.
Il 1950 fu chiamato “año de l’esplocion” per i cambiamenti sia in campo politico sia culturale: questo fu l’anno del trionfo della rivoluzione Castrista. La sfera intellettuale cubana sentiva l’esigenza di esprimere nuove idee; all’interno di questo cambiamento anche la tradizione del danzonete subì un rinnovamento profondo: da qui la nascita della guaracha. Questo nuovo tipo di musica, grazie alla sua varietà di ritmi fu utilizzato sia come veicolo di protesta contro la precedente dittatura Batista, sia per festeggiare la Pasqua e il Natale.
Dalla guaracha nasce il “son”, il ritmo che più tardi diventerà “il papà” della musica di Cuba e del Caribe, e sarà la fonte fondamentale della Salsa dei giorni nostri e della cosiddetta “musica latina”.
Son corrispondono alla vera rivoluzione musicale caraibica anche grazie all’introduzione nelle orchestre folkloriche di nuovi suoni quali chitarre, guijro, maracas, voci e in un secondo momento del tres, chitarra tipica cubana. Un’altra danza che nasce sempre in questo periodo ma di cui non si hanno date certe è la “conga” che veniva ballata in ogni occasione di festa.
Ma la regina incontrastata dei balli “latino americani” dei nostri giorni è senza dubbio la Salsa. Evoluzione diretta del son, è soprattutto mescolanza di altri balli quali guaracha, conga, rumba, bomba, plena ecc…
Alcune fonti riportano che il nome, “SALSA”, deriva proprio dal termine usato in cucina, in quanto descrive questo nuovo ritmo come un insieme di ingredienti musicali che mescolati fra loro producono un profumo tale da inebriare …